Comunicato stampa
Violenza sulle Donne. Porre fine ai femminicidi con una campagna sociale formativa-educativa
Il presidente Cavedon: “combattiamo contro la reiterazione dei reati e gli atteggiamenti diseducativi con una campagna sociale formativa-educativa a partire dall’infanzia”
Vicenza, 16 settembre 2021. “I cattivi comportamenti fanno danni inimmaginabili. Occorre lottare contro le diverse forme di violenza sulle donne, perché solo in questo modo verranno arginati i femminicidi. E gli esempi di atteggiamenti vergognosi nei confronti dell’universo femminile, purtroppo, non mancano. E, spesso, la classe politica ne è interprete, con epiteti irripetibili che denigrano la Donna, spesso in contrasto con la promozione di politiche che, diversamente, mirano a tutelarne i diritti e l’immagine”. Con queste parole il presidente provinciale delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon, interviene a poche ore dal secondo femminicidio che ha interessato il Vicentino.
Aumentano gli omicidi nelle mura domestiche. “Negli anni abbiamo osservato un sensibile aumento degli omicidi domestici – spiega il presidente Cavedon – frutto di una violenza familiare inaspritasi progressivamente. Da una parte c’è un problema culturale, che vede le donne essere considerate subalterne/inferiori agli uomini, dall’altra ci sono varie iniziative che richiedono un maggior investimento: dagli sportelli donna ai servizi sociali dedicati. E, naturalmente, un sistema giudiziario certo, che non renda vana l’attività degli organi di polizia”.
Dalla violenza all’omicidio, il passo è spesso breve. “Oltre agli omicidi, sono preoccupanti anche gli elevati casi di violenze e maltrattamenti in famiglia – prosegue il presidente Cavedon – specie se si considera che i dati pubblici sono senza dubbio inferiori rispetto a quelli reali, per il timore degli effetti che la denuncia può provocare. E la preoccupazione aumenta se si considera la disponibilità di armi da parte di molti, che richiederebbe un’immediata stretta, ponendo maggiori limiti all’ottenimento del porto d’armi”.
Il cattivo esempio della Politica. “Dispiace rilevarlo, ma sovente i cattivi comportamenti ed un linguaggio inappropriato sono frutto di una classe politica non all’altezza del ruolo ricoperto. Non si contano – sottolinea il presidente Cavedon – le “battute” contro le donne fatte da personaggi pubblici e politici. Una situazione da condannare e che non può certo andare avanti, tanto più se si considera l’esposizione mediatica di questi soggetti ed il fatto che la violenza genera altra violenza: violenza sulle donne, sugli omosessuali, sulle minoranze etniche o religiose, sui migranti”.
Educazione, senso civico e rispetto sono le parole chiave. “Questo è il secondo omicidio di donne nel vicentino in cinque giorni, l’ottantatreesimo a livello nazionale dall’inizio dell’anno. Il femminicidio, come ha affermato il Parlamento europeo – conclude la coordinatrice delle Donne Acli di Vicenza, Elisabetta Zanon – è la forma più estrema di violenza di genere contro le donne e le ragazze. Non basta più indignarsi e gridare all’orrore, serve una moltitudine di iniziative legislative e di prevenzione, precise e puntuali, serve parlarne di più, nelle scuole soprattutto, serve insegnare agli uomini, fin da piccoli, il rispetto dell’altro, della libertà di scelta, della diversità, della unicità e preziosità della singola esistenza umana. Ci vogliono segnali forti delle istituzioni”.